Nessuno può volare è un progetto editoriale di Simonetta Agnello Hornby per Giangiacomo Feltrinelli Editore e laF in cui l’autrice – accompagnata da suo figlio George – racconta la disabilità, attraverso la lente della cultura, dell’arte e della storia, intrecciandola con la propria storia familiare: lo speciale racconto prende la forma di un libro, un tour di incontri nelle principali città italianee un film documentario, realizzato da EFFE TV con Pesci Combattenti, in onda su laF (canale 139 di Sky), disponibile su Sky On Demand e da gennaio 2018 pubblicato in DVD da Real Cinema Feltrinelli
Il progetto riprende il viaggio, fisico, intellettuale ed emotivo, compiuto da Simonetta Agnello Hornby e dal figlio George in Italia, alla ricerca di spunti, suggestioni, documenti, testimonianze per raccontare, in un’opera letteraria, in un documentario e in una serie di incontri nelle librerie e nei festival culturali italiani la percezione della disabilità oggi.Una riflessione che si estende più in generale alla bellezza, al dolore, al tempo che passa, al senso della vita e del suo corrispettivo, la morte.

Nessuno può volare, eppure volare è un sogno di tutti.

Questo viaggio e questo racconto attraverso il tempo scandito dall’arte e dall’architettura italiana narrano le storie di chi sa vivere pienamente la propria vita nonostante la disabilità, con coraggio e leggerezza.

 

IL PROGETTO

Nessuno può volare – Il libro

Quando si nasce in una famiglia inconsueta come quella di Simonetta Agnello Hornby, sin da piccoli si cresce con la consapevolezza che si è “tutti normali, ma diversi, ognuno con le sue caratteristiche, talvolta un po’ ‘strane’”.
Attraverso una serie di ritratti sapidi e affettuosi, facciamo così la conoscenza della cugina Ninì, sordomuta (“Ninì non parla bene”, si spiega agli estranei), dell’amata bambinaia ungherese Giuliana, un po’ zoppa, del padre con una gamba malata, e della “pizzuta” prozia Rosina cleptomane – quando l’argenteria scompare dalla tavola, i parenti le si avvicinano di soppiatto per sfilarle le posate dalle tasche, piano piano, senza che se ne accorga, perché “la zia non deve sentirsi imbarazzata”.
E poi naturalmente conosciamo George, il figlio maggiore di Simonetta. Non è facile accettare la malattia di un figlio, eppure è possibile, e la chiave di volta risiede proprio in quel “nessuno può volare”:

Come noi non possiamo volare, così George non avrebbe più potuto camminare: questo non gli avrebbe impedito di godersi la vita in altri modi. Nella vita c’è di più del volare, e forse anche del camminare. Lo avremmo trovato, quel di più”.

Un proposito quotidiano che ci arriva anche da George – che da quindici anni convive con la sclerosi multipla –, la cui voce si alterna a quella della madre come un controcanto ironico, ma deciso nel raccontare i tanti ostacoli di chi si muove in carrozzella.
Simonetta Agnello Hornby, autrice amatissima, ci porta con sé in un viaggio dalla Sicilia ai parchi di Londra, attraversando le bellezze artistiche dell’Italia.
Un viaggio che è anche – soprattutto – un volo al di sopra di pregiudizi e luoghi comuni, capace di consegnarci, insieme a molte storie toccanti, uno sguardo nuovo. Più libero.

 

Nessuno può volare – Il film documentario. In onda su laF, disponibile su Sky On Demand e da gennaio 2018 pubblicato in DVD da Feltrinelli Real Cinema.

Il documentario, in onda su laF, disponibile su Sky On Demand e da gennaio 2018 pubblicato in DVD da Real Cinema Feltrinelli – realizzato da EFFE TV con Pesci Combattenti, prende spunto da alcune domande che Simonetta Agnello Hornby si pone sulla condizione di suo figlioGeorge: se non fossimo nel terzo millennio ma anche solo 100 o 50 anni fa, cosa ne sarebbe di lui? Cosa ne sarebbe delle persone disabili? E oggi, cosa significa essere un disabile?
Nessuno può volare” diventa quindi un viaggio italiano di Simonetta e di George per comprendere la disabilità oggi, passando dal Foro Italico alle Gallerie degli Uffizi per arrivare al Nord Italia, un percorso attraverso l’arte e incontri con persone straordinarie che hanno saputo fare della disabilità un’opportunità e uno stimolo per vivere in modo ancora più intenso, e prima ancora una vita normale con cui confrontarsi.
Simonetta Agnello Hornby e il figlio George si ritrovano all’aeroporto di Roma Fiumicino. Il percorso nella Capitale parte dal Foro Italico: le colossali statue di atleti che lo circondano rappresentano la bellezza, la forza, la virilità, l’abilità e la perfezione, ossia il “mens sana in corpore sano” tanto esaltato dal fascismo. Eppure, proprio a Roma sono nate nel 1960 le Paralimpiadi: nella piscina dei Mosaici nel complesso del Foro, Simonetta e George incontrano uno dei partecipanti dei Giochi per disabili tenutisi nel 1981, il nuotatore Roberto Valori, nato senza gambe e senza un braccio, campione paralimpico a Barcellona 1992 e attualmente presidente della FINP (Federazione Italiana Nuoto Paralimpico).
La seconda tappa romana è il Centro Sant’Alessio, ex istituto/convitto in cui venivano ricoverati e cresciuti bambini ciechi e poveri; con loro c’è Filippo Tenaglia (programmatore informatico amante dello sport diventato non vedente a causa di una malattia), che li segue fino all’Ara Pacis, dove è presente un percorso tattile-sensoriale per permettere ai non vedenti di godere dell’arte che il luogo custodisce; anche Simonetta decide di provare quest’esperienza. Nell’hotel che li ospita, madre e figlio incontrano Simona Anedda, infaticabile viaggiatrice malata di Sclerosi Multipla, che le ha tolto l’uso delle gambe ma non la voglia di vivere e di scoprire il mondo.
La seconda città dello speciale viaggio di Simonetta e George è Firenze: prima alla Ruota degli Esposti, presso lo “Spedale degli Innocenti” in piazza SS. Annunziata, dove migliaia di neonati indesiderati sono stati abbandonati per quattro secoli; poi agli Uffizi, dove George incontra una sua amica, Manuela Migliaccio (una bellissima ragazza che ha perso l’uso delle gambe in seguito a un incidente). La storica dell’arte Marylinda Pacenti farà loro da guida alla Galleria delle Statue e delle Pitture dove analizzeranno i canoni della bellezza e discuteranno dell’armonia, dell’imperfezione e del non finito che diventa capolavoro. I tre riflettono su come i disabili venivano considerati nel passato e sul trattamento a loro riservato alla corte dei Medici, ammirando il Ritratto di Federico da Montefeltro di Piero della Francesca, la Primavera e la Nascita di Venere di Botticelli, l’Annunciazione e l’Adorazione dei Magi di Leonardo.
Simonetta nel frattempo si reca al Gabinetto dei Disegni, dove sono conservati i disegni preparatori dei più grandi artisti, con studi sulle proporzioni, il corpo e la natura umana. Concentrerà la sua attenzione in particolare sullo Studio di uno storpio (Vannini) e Testa di un vecchio e di un giovane (Leonardo). Una volta ritrovatisi, madre e figlio andranno infine alla scoperta della raffigurazione della disabilità nell’arte presso la Galleria Palatina, dove ammirano il Ritratto di nano con mazza ferrata e cane (Anonimo pittore fiorentino della prima metà XVII secolo) e Due cantastorie vagabondi (ambito olandese del secolo XVII). Termine del percorso fiorentino è il Giardino di Boboli, dove si trova la Fontana del Bacchino di Valerio Cioli raffigurante l’obeso nano Morgante.
Il viaggio punta poi a Nord, per la precisione verso la Liguria, dove un veliero nelle acque de La Spezia è il luogo d’incontro con Daniele Regolo, imprenditore di successo non udente dalla nascita e velista, impegnato nell’aiutare i disabili a trovare l’impiego adatto alle loro attitudini.
Il documentario si chiude ad Acqui Terme con un’immagine emblematica: George, nonostante la malattia che lo obbliga a vedere la vita dal basso della sedia a rotelle, guarderà per una volta il mondo dall’alto. E sarà una sorpresa anche per Simonetta.